I suoni di Amburgo

All'inizio c'era Bert Kaempfert, l'inventore dell'Easy Listening. Ma ben presto le cose divennero più forti e tumultuose – gli anni Sessanta presero vita con il beat nei quartieri, dai Rattles ai Rivets. Seguiti dai colorati anni Settanta, con la scena attorno all'Onkel Pö e Udo Lindenberg. Sostituiti dai punk, da Abwärts, da Slime, e poi dai Neutöner come Xmal Deutschland e Palais Schaumburg. E ancora, passando per i morbidi Jeremy Days fino all'hip-hop di Fettes Brot e degli Absoluten Beginner. In ogni epoca, le varianti del pop provenienti dalla Gran Bretagna e dagli Stati Uniti trovavano eco negli studi di Amburgo, nei sotterranei e nelle camere da letto. Ma altrettanto affascinante era ciò che i musicisti della città anseatica concepivano: Tomorrow’s Gift nell'era del Krautrock o band come Blumfeld, Die Sterne e Tocotronic, che diedero vita a un intero movimento con la Hamburger Schule. Da non dimenticare il chamber pop di JaKönigJa e i instancabili Goldene Zitronen, la big band Die Meute e la rapper Haiyti. Sounds of Hamburg attraversa sei decenni di storia musicale, mostra i dischi più importanti di ogni anno e racconta le loro storie.