Hat es Spass gemacht, Mr. Wilder?

Quando gli fu chiesto delle tre regole fondamentali del fare cinema, Billy Wilder rispose famosamente: "Non annoiare, non annoiare, non annoiare." E a questa regola si attiene anche a 93 anni, conversando con il regista Cameron Crowe. Nessuno è al sicuro dall'ironia tagliente di Wilder, che si tratti di Marlene Dietrich, "Madre Teresa con gambe più belle", di Erich von Stroheim, a cui si attribuisce una predilezione per la lingerie, o di Marilyn Monroe, "un puzzle infinito senza alcuna soluzione". Cameron Crowe è un interlocutore impegnativo, e riesce a strappare a Wilder rivelazioni illuminanti sulla sua predilezione per il bianco e nero o sul suo senso per la scenografia, ad esempio. Wilder ricorda i suoi anni giovanili a Vienna, il suo periodo come giornalista a Berlino e l'emigrazione negli Stati Uniti, dove, da sceneggiatore poverissimo, condivideva una minuscola camera d'albergo e zuppe in scatola con un certo Peter Lorre – per di più al Chateau Marmont.