Hamburg Calling

Tedesco, Bernd Jonkmanns, Alf Burchardt, 2020
Consegna tra mar, 20.5. e lun, 26.5.
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Berlino o Düsseldorf. Chiaramente: Amburgo. Qui il punk colpì più forte nella Germania della fine degli anni '70. Ispirati dall'uragano che imperversava nei club inglesi, anche lungo l'Elba si riunirono giovani uomini in band come i Razors, Buttocks o Coroners, per estirpare al rock’n’roll la sua compiacenza e pigrizia con due o tre accordi. Nel quartiere Karolinen, un giovane uomo un po' più grande seguiva con grande interesse ciò che stava accadendo. Alfred Hilsberg portò band dall'Inghilterra e dalla Germania in città, e sulla rivista Sounds scrisse sui nuovi suoni provenienti da cantine e centri giovanili. Ma presto si annoiò: voleva qualcosa di più di semplici brani brevi e veloci, assemblati con chitarra, basso e batteria. Con il suo etichetta ZickZack e attraverso festival, offrì a musicisti avventurosi l'opportunità di cercare nuove strade tra underground e pop. Non solo pubblicò dischi di band di Amburgo come Abwärts, X Mal Deutschland o Palais Schaumburg, ma anche gli Einstürzende Neubauten gli mostrarono cosa avevano trovato in discarica. Hamburg Calling racconta, con immagini straordinarie della grafica Sabine Schwabroh - presente a tutti i concerti importanti di allora - della fotografa Ilse Ruppert e di numerose fotografie amatoriali, gli anni più emozionanti del sottosuolo musicale della città, le serate tra Krawall 2000, Markthalle e Versuchsfeld, e le notti successive in Marktstube, Subito e Schlachterei, dove nascevano le nuove idee.

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