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Lavorare in modo autodeterminato, perseguendo visioni e investendo nel futuro
C'è uno squilibrio nel panorama delle start-up tedesche. La percentuale di donne tra tutti i "nuovi lavoratori autonomi" era solo di poco inferiore al 40% nel 2022. La percentuale di fondatrici di start-up è ancora più bassa, pari al 16%, e nelle imprese familiari, spesso gestite dai proprietari, solo meno di una persona su dieci ai vertici dell'azienda è una donna. Eppure è proprio nell'ambiente imprenditoriale che le donne danno un contributo prezioso, creativo e complementare.
Qual è il motivo della mancanza di fondatori donna?
E soprattutto, come si può rimediare?

Il coraggio di iniziare
Anche il Consiglio Statale delle Donne della Renania-Palatinato ha riflettuto su questa sfida e ne è certo: servono soprattutto modelli di riferimento. Queste sono essenziali per gli imprenditori, sia per i fondatori che per i successori nelle aziende di famiglia. Per dare loro un palcoscenico, le curatrici Claudia Lässig, Claudia Rankers e la Prof. Dr. Nadine Kammerlander hanno invitato le imprenditrici a presentare le loro storie e le loro aziende in questo libro e a dare consigli su come avviare un'attività:

• Le fondatrici parlano con insolita franchezza delle loro motivazioni, degli ostacoli e delle battute d'arresto e di ciò che le ha aiutate in queste situazioni.
• Gli esperti integrano questa visione dall'interno con consigli su come una start-up può avere successo, anche in termini di finanziamenti.
• Gli investitori completano il quadro con la loro prospettiva professionale e la loro sensibilità per il mercato economico.

In più di 40 capitoli individuali, i talenti femminili vengono incoraggiati a pensare in modo imprenditoriale e motivati a compiere il passo di fondare un'azienda. Il libro si rivolge alle giovani donne che sono ancora all'inizio della loro carriera e a quelle che desiderano diventare lavoratrici autonome in una fase successiva. Un appello a fare di più.