Fink interpreta il gioco non in modo storico-culturale, fenomenologico o antropologico, ma come un riferimento mondiale dell'esistenza umana. Esso possiede una trasparenza cosmica ed è una delle figure mondiali più evidenti della nostra esistenza finita. L'approccio al gioco come simbolo del mondo viene sviluppato in esplicita critica alla concezione metafisica del gioco artistico come mimesi, così come all'interpretazione cultuale del mito. Al loro posto emerge un concetto speculativo di gioco che raccoglie le domande sull'essere, il nulla e l'apparenza. Giocando, l'essere umano non rimane in sé, non nel chiuso ambito della sua interiorità psicologica, ma piuttosto esce estaticamente da sé in un gesto cosmico e interpreta in modo significativo l'insieme del mondo. Le riflessioni di Fink sul gioco potrebbero interessare sia i pedagoghi che i diagnostici culturali, gli antropologi e coloro che si occupano del fenomeno.
Lingua | Tedesco |
argomento | Filosofia & Religione |
Numero di pagine | 340 |
Copertina del libro | Cucita a punti |
Anno | 2010 |
No. di articolo | 7562380 |
Editore | Karl Alber |
Categoria | Libro specialistico |
Data di rilascio | 9.12.2010 |
argomento | Filosofia & Religione |
Lingua | Tedesco |
Anno | 2010 |
Numero di pagine | 340 |
Edizione | 1 |
Copertina del libro | Cucita a punti |
Anno | 2010 |
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