Du fragst mich, wie ich bete

Una peculiarità di queste lettere è che qui si svolge un dialogo tra amici che sono d'accordo: la pratica e la teoria della preghiera possono illuminarsi a vicenda. Non si specula mai in modo puramente teorico, ma si parte sempre da un'esperienza reale di preghiera riuscita o fallita. Lo strumento per pregare meglio viene cercato unicamente in una comprensione più profonda di ciò che dovrebbe essere, alla luce della verità su Dio e sull'uomo, sul peccatore e sul Redentore. C.S. Lewis non riesce a separare serietà e umorismo – nei suoi trattati, romanzi e fiabe – anche se, come pochi, ha guardato nelle terribili profondità della colpa del mondo e ha il coraggio di parlare del "tragico creatore, sì, del tragico redentore". Ma tutto ciò è, in fin dei conti, grazia. "Ecco! L'ho rifatto! So che la mia inclinazione a usare immagini come gioco e danza per le cose più alte è per te una pietra d'inciampo." Ma non si intende leggerezza, bensì infine "il compimento dell'unione di una libertà illimitata con l'ordine, l'ordine più equilibrato, intrecciato, fluido e bello. La gioia è il serio affare del cielo." C.S. Lewis trasmette la gioia al serio compito della nostra preghiera.