Die ganze Zeit

«Cosa faccio, in realtà, tutto il tempo, mentre penso di parlare?» «Dovrei (voglio e posso) vedere le cose con gli occhi di coloro che non possono più vederle o non le hanno mai viste?» - I trentuno io che si scatenano come creature burlone nel romanzo lirico di Oswald Egger si dissolvono in qualcosa che - sin da Agostino - promette da sempre: attenzione, attesa e memoria in un'unica cosa. Le frasi del presente della narrazione si intrecciano con malizia: gnomi, corvi e altre creature nuvolose ottengono una vita propria straordinaria e saltano dalla scena delle maschere nel parterre dell'assurdo. Lì presentano scenari enormi, sbiaditi e spesso aspri di una caccia che è a volte avventurosa, a volte selvaggia, all'inutile, dove vale il principio: il tempo è mondo.

Oswald Egger ha dimostrato in "Discrete Stetigkeit" che si può pensare in modo disturbante, fresco e liberato su principi e modelli poetici, piuttosto che tornare alle solite poesie. Ora "Die ganze Zeit" mette in movimento il pensiero e i generi: 800 pagine dense di parole, coinvolgenti, tipograficamente progettate dall'autore con aplomb linguistico. Che mondo!.