Der rote Faden

Non solo nei suoi testi oggi ampiamente dimenticati sulla Partito Comunista, sui processi di Mosca, sul sistema dei campi in Unione Sovietica, sulla situazione delle colonie francesi e su molti altri aspetti del suo tempo, ma attraverso tutta la sua vasta opera, Maurice Merleau-Ponty ha sviluppato una delicata 'politica della percezione'. Attraverso pensieri e concetti centrali, Oliver Precht spiega lo sviluppo e la polifonia della sua opera, mostrando la sua indissolubile interconnessione con la storia della natura, della politica e del pensiero. Il libro prende come punto di partenza questa fondamentale collocazione storico-politica del pensiero di Merleau-Ponty e dimostra che, nonostante o proprio a causa di questa interconnessione con il proprio tempo, offre un contributo per il presente. Come un ritratto completo di questo 'pensatore dell'intreccio', Il filo rosso mostra come il radicale e non dogmatico marxismo esistenzialista di Merleau-Ponty getti le basi filosofiche per una politica di sinistra che non perde il filo nemmeno nell'epoca dell'Antropocene. Il libro è completato da un testo fulminante di Merleau-Ponty, tradotto qui per la prima volta, originariamente previsto per la sua incompiuta opera principale tardiva, Il visibile e l'invisibile.