Das Sichtbare und das Unsichtbare

Il pensiero che ogni presenza sia attraversata dall'assenza e che ogni identità rimanga diversa si incontra non solo con Derrida, ma già nella tarda ontologia di Merleau-Ponty. La ricerca si concentra qui su un invisibile che appartiene a questo mondo e che gli conferisce struttura e rilievo, e su una non visione che si iscrive nel campo della coscienza come macchia cieca, che deride ogni disposizione del mondo e del sé. L'essere si frattura. Non è davanti a noi, ma intorno a noi, più elemento che oggetto. Può essere afferrato solo indirettamente, nelle cavità, nei punti di incrocio e nelle stratificazioni di ciò che ci incontra nell'esperienza.