Auē

Nuova Zelanda, oggi. Dopo la scomparsa dei suoi genitori, il giovane Maori Taukiri lascia indietro il suo fratellino Ari di otto anni, fugge con la sua tavola da surf e la sua chitarra verso l'Isola del Nord, per sfuggire al vortice di disperazione e colpa in cui è nato. Ma nel rumore del mare, che ama e odia allo stesso tempo, nella musica che estrae dalla chitarra appartenuta a suo padre, nella violenza che perseguita la sua famiglia, lo tormenta il senso di colpa per aver lasciato il fratello da solo. Tuttavia, suo fratello Ari è più forte di quanto sembri, e ha un'amica, e la sua amica ha un cane, e questi tre insieme potrebbero essere abbastanza forti da invertire il vortice di disperazione e colpa. La prosa di Manawatu è mutevole come l'oceano: fluida, poetica, con immagini bellissime, piena di speranza e tenerezza, umoristica, cruda e urgente in momenti intensi, profondamente commovente: una grande arte da una delle voci più forti della letteratura contemporanea neozelandese, pluripremiata e uno dei libri neozelandesi di maggior successo di sempre.