Die Schuld

Fissò la borsa, che doveva provenire da un negozio militare. Verde oliva, con un numero di serie stampato sul tessuto in vernice nera. Poi tornò a guardare Terry, la cui testa era inclinata a sinistra come se stesse cercando di tenere d'occhio la sua borsa. Doveva essere stata l'ultima cosa che aveva visto prima di morire. Alice guardò di nuovo la borsa chiusa. Si asciugò il sudore dal labbro superiore e si avvicinò, desiderando all'improvviso sapere cosa ci fosse dentro. Pensò di chiamare la polizia, ma in quel momento non si sentiva pronta. La polizia avrebbe fatto domande e scavato nel suo passato, portando alla luce cose sgradevoli. Preferiva di no. Meglio mai. Fissò la borsa, ipnotizzata, come se fosse un'opera d'arte. Qualcosa in quella borsa militare ben chiusa la spingeva ad aprirla. Si rese conto che avrebbe dovuto chiamare la polizia. Cosa altro poteva fare? Forse poteva almeno dare un'occhiata veloce dentro la borsa? Terry era morto; cosa poteva avere contro? Alice si strofinò il viso. Aveva bisogno di qualche minuto in più per schiarirsi le idee, bere un sorso di succo d'arancia, o qualunque cosa Terry avesse in frigo, e cercare di ricostruire la notte. E sì, dare un'occhiata anche nella borsa. Perché era quello che avrebbe fatto. La borsa era come un bicchiere di whiskey che qualcuno aveva dato a un alcolista, implorando di essere bevuto tutto d'un fiato. Non era una questione di se, ma di quando. Alice si mise i capelli dietro l'orecchio, sollevò la borsa sulle ginocchia e la aprì. Il contenuto non fu una sorpresa. Niente calzini o coperte, niente scarpe, niente kit di sopravvivenza. Niente di tutto ciò. Invece, c'erano sacchetti di cocaina. Molti sacchetti. Alice non riusciva a stimare esattamente quanto fosse o quale fosse il suo valore di mercato, ma supponeva che si trattasse di diecimila, forse ventimila dollari di droga. Ma non era tutto. Alice scavò più a fondo e si imbatté in alcuni sacchetti di pillole: anfetamine, Quaaludes, Vicodin e una bottiglia di Rohypnol. "Cazzo santo.".