Guida

SpotCam HD Pro: sorveglianza vs. protezione e sicurezza dei dati

Luca Fontana
4.3.2019
Traduzione: Leandra Amato
Immagini: Thomas Kunz

SpotCam è una videocamera basata su WiFi che ti permette di monitorare la tua casa o proprietà privata anche quando non ci sei. In teoria, una bella idea. In pratica, però, solleva dubbi e domande sulla protezione e la sicurezza dei dati.

Ho testato questo strumento mirabolante e ho capito subito che i dubbi più importanti non riguardavano il dispositivo in sé, ma la questione della protezione dati e privacy.

Installazione e configurazione

L’app: come funziona

La videocamera WiFi riprende con una risoluzione FHD di 1 920 × 1 080 pixel e 30 fotogrammi al secondo. Intorno alla lente sono posizionati dodici LED a infrarossi per consentire la visione notturna, che si attiva automaticamente in caso di scarsa illuminazione. Tutti i video vengono ripresi con un grandangolo di 155 gradi. La SpotCam pesa circa 275 grammi ed è certificata IP65, quindi è adatta all'uso esterno.

Per darti un'idea della qualità del video, ho caricato una registrazione su YouTube.

Oggi a casa mia non si muove niente, a parte le lancette dell’orologio sul tavolo.

Quello che vedi qui, come in altre recensioni video che ho fatto in precedenza, è un pezzo del mio appartamento. Perciò niente che il mondo non abbia ancora visto. Non sto cercando di incoraggiarti a emularmi, anzi. Te lo dico esplicitamente: non farlo.

L'app ha molte altre funzionalità utili. Ad esempio, puoi decidere se lasciar funzionare la videocamera in continuazione o solo entro un lasso temporale definito. In alternativa, la SpotCam dispone anche di una modalità Sleep, ovvero si accende e inizia a registrare solo se rileva movimenti o rumori.

L'applicazione per smartphone offre ancora più opzioni e ti permette di scegliere se ricevere notifiche push o meno nel caso in cui la SpotCam rilevi movimenti o rumori. Puoi anche regolare la sensibilità del microfono. Detto questo, dopo averla impostata su «media» inizio a ricevere notifiche ogni cinque secondi anche in assenza di rumore. Se non calcoliamo il ronzio della videocamera stessa. Forse riesce ad autosentirsi.

La funzione allarme impostata su «media» è così sensibile che ricevo una notifica ogni due minuti, anche se la videocamera fissa la parete del mio salotto e non c’è nulla che si muova di un millimetro. E non ci sono stati terremoti.
Ventoesole

Non so se Ventoesole ricevesse notifiche per la rilevazione di rumori e/o movimenti, ma una volta che cambio l'impostazione su «bassa» le cose migliorano.

Se vuoi tutte le opzioni, devi pagarle

Non rimango troppo sorpreso quando scopro che la videocamera può fare ancora di più... se sei disposto a pagare. La SpotCam offre diversi abbonamenti e pacchetti aggiuntivi.

Ad esempio: un servizio AI fa partire un allarme in caso di oggetti mancanti. Sembra utile. Basti pensare a un capannone per biciclette che subisce furti di continuo. Un'altra funzione utile è il rilevamento automatico delle cadute, che invia una notifica ogni volta che rileva la caduta di un essere umano che non si rialza rapidamente; ad esempio, un membro anziano della famiglia. Quanto costa? CHF 37.90.– al mese.

Le funzioni extra sono disponibili anche singolarmente per un prezzo compreso tra 5 e 10 franchi. Mi sembra giusto. Nessuno dovrebbe pagare per funzioni di cui non ha bisogno. A proposito di pagare: se vuoi registrare più di 24 ore di materiale video, ti tocca tirare fuori il portafogli. Per la precisione 200 franchi l'anno, a seconda del pacchetto.

Trovo questi costi aggiuntivi estremamente fastidiosi, ma una persona qualunque difficilmente utilizzerà tutti gli abbonamenti e i servizi allo stesso tempo. Le costerebbe circa 655 franchi l'anno. Presumo che queste funzioni aggiuntive siano state progettate per proprietari di case plurifamiliari o di abitazioni più grandi.

Protezione dei dati e sicurezza

Durante il test della videocamera, mi sono imbattuto in due argomenti importanti che riguardano i dispositivi di monitoraggio: la protezione e la sicurezza dei dati.

  • Posso filmare il mio appartamento o la mia proprietà privata se nel video vengono riprese altre persone?
  • Le mie registrazioni o i dati di rete sono protetti da hacker o ladri in modo adeguato?

Ho parlato con due esperti per trovare risposte alle mie domande.

Protezione dei dati e dei diritti della persona

Filmare se stessi non è mai un problema. È quando inizi a filmare gli altri che le cose si complicano. E questo è lo scopo di una videocamera di monitoraggio. Martin Steiger, avvocato presso Steiger Legal AG, spiega:

«La videosorveglianza è un caso di conflitto di interessi: il nostro interesse a proteggerci dai ladri vs. l’interesse di chi viene filmato a proteggere la propria privacy».

Secondo Martin, quindi, la presenza di un sistema di videosorveglianza deve essere giustificata e la sorveglianza deve essere adeguata e proporzionale.

«La protezione di persone o oggetti personali viene spesso indicata come motivazione. Se però ci fosse la possibilità di adottare misure diverse, sarebbe preferibile non ricorrere alla videosorveglianza».

Steiger si riferisce, ad esempio, alla possibilità di installare una serratura di sicurezza più resistente, oppure una luce esterna con un rilevatore di movimento, anziché una videocamera. Inoltre, la presenza di un un sistema di monitoraggio deve essere trasparente: va segnalata con un cartello che indichi chi sta filmando, cosa viene filmato e perché viene filmato.

E quest’ultimo punto è particolarmente importante. Coloro che vengono ripresi in video, ad esempio il postino o la ditta di trasloco, che non possono sfuggire facilmente alla videosorveglianza, hanno sempre il diritto di chiedere informazioni su ciò che è stato filmato e per quale scopo. Senza il consenso delle persone filmate, nessun materiale può essere pubblicato.

E la privacy dei ladri? Martin Steiger dice:

«Anche i ladri hanno diritto alla protezione dei loro dati. Tuttavia, se avessi subito un furto con scasso, non sarebbe questa la mia prima preoccupazione.

Secondo Steiger, il rischio che un tribunale non consenta le registrazioni come prova in un procedimento penale è molto maggiore delle probabilità che un ladro possa riuscire a citare in giudizio una vittima per violazioni della protezione dei dati. Per farlo, dovrebbe ammettere il crimine.

Sicurezza dei dati: qual è il rischio?

«Nonostante Nest abbia un esercito di ingegneri brillanti a sua disposizione, la sicurezza non è una questione così semplice».

Friedli mi rimanda a un rapporto di Jason Doyle che è stato rilasciato al pubblico e che spiega in dettaglio come sia possibile attaccare le telecamere di rete di Nest. È sorprendentemente facile:

il potenziale ladro potrebbe coprire il segnale WiFi della rete a cui è collegata la telecamera utilizzando una seconda rete con lo stesso SSID – il nome della rete, come ad esempio «Casa di Luca» – e un segnale WiFi ancora più potente. Non è un’impresa particolarmente difficile. Una volta, l’ho dovuto fare io stesso per testare un TV (articolo in tedesco):

Nella maggior parte dei casi, le telecamere di sicurezza non sono abbastanza intelligenti da notare che è coinvolta una seconda rete. Rilevano il segnale più forte e pensano: «Ottimo, una nuova rete per Casa di Luca con segnale più potente. Mi collego, così posso inviare i miei dati al cloud ancora più velocemente».

Certo, questo significa che il ladro deve sapere in anticipo che una casa è dotata di videocamere di sicurezza, dove si trovano e qual è l’SSID della rete. Ma scoprirlo – specialmente se un SSID di rete ha il nome di una persona – è abbastanza facile. Quindi: non dare mai il tuo nome alla rete di casa.

Non ho testato se questo metodo funzioni o meno anche con le SpotCam, volevo solo farti un esempio che dimostri come nessun sistema è sicuro al 100%. Il rischio di essere hackerati è comunque minimo.

Conclusione: OK alla videosorveglianza, ma solo quando è veramente necessaria.

Nel complesso, sono rimasto soddisfatto della SpotCam HD Pro. La qualità dei video è buona, anche se non così buona come promesso dal produttore, e l'applicazione invia notifiche in caso di rilevamento di movimenti e rumori. Se vuoi più funzioni, devi pagarle.

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Scrivo di tecnologia come se fosse cinema – e di cinema come se fosse la vita reale. Tra bit e blockbuster, cerco le storie che sanno emozionare, non solo far cliccare. E sì – a volte ascolto le colonne sonore più forte di quanto dovrei.


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