Test del prodotto

Recensione «Assassin’s Creed Odyssey»: c’è molto di più

Philipp Rüegg
1.10.2018
Traduzione: Leandra Amato

«Assassin's Creed» è rinato con «Origins». «Odyssey» è dunque il seguito logico. È stato tutto lucidato e ingrandito. E incentrandosi sull’RPG, Ubisoft sembra aver fatto centro. Tuttavia, non è tutto oro quel che luccica.

Il primissimo «Assassin’s Creed» ha impressionato con i suoi percorsi artistici. La trilogia Ezio ha conquistato con storie lunghe e complesse. Poi è arrivato «Assassin's Creed 3», una tiepida scaramuccia con gonnelle rosse e indiani. La parte 4 ha strappato il timone e ha riportato il vento in poppa. Purtroppo, «Unity» ha fatto di nuovo marcia indietro a causa di missioni secondarie insensate ed errori di animazione, che ancora oggi ci fanno venire gli incubi. Poi sono seguiti «Syndicate» e «Rogue», niente di spettacolare. Solo dopo un anno di pausa, il ritorno colossale è riuscito con «Origins».

«Assassin’s Creed Odyssey» vuole continuare a cavalcare l’onda del successo, ma non riesce completamente.

Tutto come sempre, solo il mare in più

A prima vista, «Odyssey» potrebbe essere un’aggiunta a «Origins». È ovvio che qui siano state riciclate numerose risorse di design. Invece che nell'antico Egitto, la storia si svolge in Grecia nel 400 a. C.. I greci hanno già avuto un ruolo importante in «Origins» e poiché entrambi i giochi sono relativamente vicini nel tempo, l'architettura è simile – ad eccezione delle piramidi e dell’acropoli.

Il gioco è un'evoluzione e non una rivoluzione. Ancora una volta hai a disposizione un gigantesco mondo di gioco da scoprire liberamente. Ma invece di vasti deserti, l’antica Grecia offre più mare e isole, che puoi esplorare con la tua trireme. Ovunque tu vada, sarai sopraffatto da missioni che variano dalle semplici missioni di caccia, al lavoro investigativo sugli assassini con serpenti, ai tentativi di ostracismo manipolati. Non cercare di completare tutti i compiti o non andrai mai avanti. Sto solo dicendo: Leave the Hinterlands.

Il sistema di combattimento è semplice, ma comunque divertente.
Il sistema di combattimento è semplice, ma comunque divertente.

Anche se non ti inoltri nel quest-log in continua crecita, c'è ancora molto da fare. Ad ogni angolo ti imbatterai in campi che devono essere ripuliti da nemici, tesori affondati da salvare e cacciatori di taglie da combattere. Tutto è ricompensato con punti esperienza e puoi espandere il tuo albero delle abilità nel level up. Durante le tue avventure troverai costantemente attrezzature, che potrai migliorare presso il fabbro, se necessario. Quindi, teoricamente, si può combattere con la stessa lancia dall'inizio alla fine. Inoltre, è possibile incidere le armi per ulteriori bonus.

L'arsenale di armi è aumentato e anche il sistema di combattimento è migliorato. Se schivi un attacco al momento giusto, il tempo rallenta e puoi tranquillamente infilzare il tuo avversario. I tuoi attacchi consistono solo in colpi forti e deboli, schivare e parare, ma ogni attacco con la lama è un highlight perché tutto è agile e dinamico. E ci sono anche abilità che puoi usare quando la tua barra di adrenalina è piena. Ad esempio puoi innestare attacchi speciali come il Calcio Spartano, incredibilmente soddisfacente e funziona anche su cinghiali, orsi e alci. Hai anche un uccello fedele al tuo fianco, con il quale puoi rilevare dall’alto nemici e tesori.

Talk to the foot, 'cause the face ain't listening.
Talk to the foot, 'cause the face ain't listening.

Grandi settori della mappa sono costituiti da acqua e isole. Questo vuol dire che i combattimenti navali sono di nuovo in primo piano. Per effettuare affondaggi di navi più efficienti, puoi equipaggiare la tua trireme: più potenza di fuoco, armatura migliore o più manovrabilità. Ci sono anche luogotenenti da reclutare durante i tuoi viaggi e ognuno di loro porta i porpri bonus.

La trama ruota intorno a una storia familiare, a un culto misterioso e alla guerra tra i diversi imperi greci. Non mi ha davvero entusiasmato. Da un lato sono stato preso dalle innumerevoli distrazioni e missioni secondarie, che mi hanno fatto dimenticare ciò che è successo. Dall’altro non è molto eccitante. I protagonisti, Alexios e Kassandra, sono ritratti in modo molto vivo e credibile, tanto che mi sono comunque interessato al loro destino. All'inizio, l'accento enfatizzato di Alexios (in inglese con accento greco) mi ha fatto innervosire, ma dopo poco tempo ho imparato ad apprezzarlo.

Ora puoi scegliere tu le risposte.
Ora puoi scegliere tu le risposte.

Anche il meccanismo è rimasto lo stesso e sta lentamente diventando un po' vecchio. Da vicino, «Assassin’s Creed Odyssey» sembra davvero antico. La presentazione generale con i meravigliosi effetti di luce e l’alternarsi del giorno e della notte rendono «Odyssey» visivamente accattivante.

Trasformazione in gioco di ruolo

Più la serie di Abstergo e degli assassini si dissolve, più ci si sente liberi. Il quadro storico continua ad essere il cuore della serie, ma meno si ha a che fare con le intricate macchinazioni dei Templari e tutte le cianfrusaglie moderne, più ci si può aprire a nuove esperienze. Ad esempio, il passaggio da un serioso caso di omicidio a un gioco di ruolo storico fantasy. L'antico Egitto e la Grecia erano predestinati per questo.

Ci sono di nuovo navi da affondare.
Ci sono di nuovo navi da affondare.

Già a partire da «Assassin’s Creed IV», Ubisoft ha rotto con la formula consueta per la prima volta e per molti rimane una delle parti migliori. Con «Origins», è stata aggiunta una delle caratteristiche più importanti: RPG.

Non occorre molto altro. I dialoghi selezionabili sono un altro passo importante. Sono spesso un po' superficiali, ma aiutano a immedesimarsi di più nel protagonista. E il fatto che alcune decisioni abbiano un impatto sul corso del gioco è anche molto importante. Lo stesso vale per il sistema delle funzioni. Puoi decidere tu stesso da che parte della guerra batterti. Se hai indebolito abbastanza un certo lato con atti di sabotaggio, si scatenerà una battaglia di massa. Se ne esci vittorioso, l'equilibrio di potere cambia in una certa area. È un vero peccato non ottenere alcun suggerimento nella scelta per chi combattere. Nessuno è particolarmente buono o particolarmente malvagio, neanche Alexios sembra essere in conflitto.

L’albero delle abilità è migliorato.
L’albero delle abilità è migliorato.

Le quest raccontano una storia interessante. Regolarmente, a partire da una storia lineare, si dirama un’avventura a più fasi. La maggior parte delle quest si muove seguendo uno schema ben preciso: andare in un punto della mappa, accoppare tutti, collezionare qualcosa (opzionale), completare la quest e ricevere la ricompensa. Qui, Ubisoft avrebbe potuto puntare sulla qualità invece che sulla quantità.

Anche il sistema di loot è stato migliorato. Se sei stato letteralmente sopraffatto da oggetti leggendari nell'ultima parte, gli accessori di alta qualità sono ora di nuovo qualcosa di speciale. Con le diverse armi si combatte in modo estremamente variato e con i diversi aggiornamenti è possibile impostare il proprio stile di gioco.

Anche l'albero delle abilità è migliorato. È composto da competenze passive e attive. Delle ultime, solo un numero preciso può essere equipaggiato. Sono molto più divertenti che in «Origins», dove ho distribuito punti senza molta motivazione. In «Odyssey» mi piacerebbe avere tutto.

Vecchi fardelli

Già nell’ultima parte ho notato dei forti parallelismi con «The Witcher 3», soprattutto la struttura delle quest e il mondo di gioco aperto. Ora «Assassin’s Creed» sembra addirittura il gioco di ruolo che ruota intorno alla strega dai capelli bianchi. Mia moglie mi ha confermato che non si tratta solo della mia immaginazione. Poco prima di entrare nel soggiorno, mi chiede se stessi giocando a «The Witcher 3». Il motivo: la musica e alcuni effetti sonori. Soprattutto quando c’è un level up suona quasi come nell'epopea fantasy polacca. Ho controllato se si trattava dello stesso compositore: mi sbagliavo.

Non rimprovero Ubisoft per aver preso come modello «The Witcher 3». Per me è uno dei giochi di ruolo open world più belli di sempre. Ecco perché mi auguro che «Assassin’s Creed» usi il prossimo periodo di pausa (la prossima parte non uscirà prima del 2020) per trasformarsi completamente in un vero e proprio gioco di ruolo. Al momento è ancora rallentato da una serie di fardelli ereditari. Da un lato la grafica che, come accennato all'inizio, mostra lentamente segni di invecchiamento. Le animazioni facciali mi hanno ricordato in parte con un brivido «Mass Effect Andromeda».

Ubisoft dovrebbe finalmente dire addio a tutte le cavolate dei giorni nostri. Abstergo, Animus, basta. Ogni minuto fuori dalla mia vera avventura è sprecato.

A volte puoi imbatterti in qualche personalità di spicco del passato, come il chiaccherone Socrate.
A volte puoi imbatterti in qualche personalità di spicco del passato, come il chiaccherone Socrate.

Lo sviluppo più importante, tuttavia, lo vedo nel design della quest. Qui si sente ancora più chiaramente come era stato costruito in passato «Assassin’s Creed». Il mondo è enorme, dettagliato e pieno di compiti, ma sembra troppo poco connesso. Sembra che Ubisoft abbia sparso casualmente una borsa di missioni, tesori e fortezze sulla mappa. L'antica Grecia si sente troppo poco intera. Soprattutto le missioni, che hanno raramente un denominatore comune. Tornando a «The Witcher 3»: lì il mondo può essere percepito come un costrutto vivente. «Assassin’s Creed Odyssey», invece, sembra più un grande parco giochi. Ubisoft dovrebbe cercare di rendere le missioni ancora più variegate in modo da non essere sempre correre, cercare, uccidere, raccogliere. La ricerca più emozionante che ho fatto? Nessuna.

«Assassin’s Creed Odyssey» non è affatto male, anzi. Tuttavia non sfrutta appieno le sue potenzialità. Il mondo di gioco vivo, il gameplay stimolante, i combattimenti spettacolari e molte storie offrono un’esperienza di gioco sempre più coinvolgente. So che Ubisoft può fare di più. Sarà per la prossima volta.

Io ho provato la versione per Xbox One, messa a disposizione da Ubisoft. Il gioco è disponibile anche per PS4 e PC.

Ubisoft Assassin's Creed Odyssey (PC, Multilingue)
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Ubisoft Assassin's Creed Odyssey

PC, Multilingue

Ubisoft Assassin's Creed Odyssey (PS4, Multilingue)
Videogioco
−8%
CHF23.90 anziché CHF25.90

Ubisoft Assassin's Creed Odyssey

PS4, Multilingue

Ubisoft Assassin's Creed Odyssey (Xbox Series X, Xbox One X, Multilingue)
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Ubisoft Assassin's Creed Odyssey

Xbox Series X, Xbox One X, Multilingue

Ubisoft Assassin's Creed Odyssey Edizione Oro (PS4)
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Ubisoft Assassin's Creed Odyssey Edizione Oro

PS4

Ubisoft Assassin's Creed Odyssey Edizione Oro (Xbox Series X, Xbox One X, FR, DE, IT)
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Ubisoft Assassin's Creed Odyssey Edizione Oro

Xbox Series X, Xbox One X, FR, DE, IT

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Vado matto per il gaming e i gadget vari, perciò da digitec e Galaxus mi sento come nel paese della cuccagna – solo che, purtroppo, non mi viene regalato nulla. E se non sono indaffarato a svitare e riavvitare il mio PC à la Tim Taylor, per stimolarlo un po' e fargli tirare fuori gli artigli, allora mi trovi in sella del mio velocipede supermolleggiato in cerca di sentieri e adrenalina pura. La mia sete culturale la soddisfo con della cervogia fresca e con le profonde conversazioni che nascono durante le partite più frustranti dell'FC Winterthur. 


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