Luca Fontana
Guida

Quanto sono davvero sicure le telecamere di sicurezza Arlo?

Luca Fontana
25.11.2025
Traduzione: Nerea Buttacavoli

Le telecamere di sicurezza trasmettono una buona sensazione, fino a quando non ci si rende conto di quanto sanno di noi. Ho testato quattro modelli Arlo e ho esaminato cosa possono fare, dove falliscono e a cosa bisogna prestare attenzione.

Le telecamere di sorveglianza garantiscono la sicurezza. L'idea è questa – e funziona, almeno tecnicamente. Ho dato un'occhiata più da vicino ad alcuni modelli di Arlo, progettati per l'uso in ambienti interni o esterni. Tutti sono veloci da configurare, riprendono ad alta risoluzione e forniscono immagini affidabili nell'uso quotidiano.

Ho testato quattro diverse telecamere: due per interni e due per esterni.
Ho testato quattro diverse telecamere: due per interni e due per esterni.

L'hardware è top. Non ho nulla da criticare al riguardo. Tuttavia, sarebbe troppo facile se il test finisse qui – delle buone telecamere non bastano a rendere sicura una casa. Il fattore decisivo è il modo in cui sono integrate: quale app viene utilizzata per controllarle, quali dati fluiscono nel processo e quanto ci si può fidare di loro.

Ecco perché questa guida non riguarda solo la tecnologia, ma anche l'atteggiamento. Quale telecamera è adatta a quale uso? Cosa bisogna considerare prima di collegarla semplicemente al WiFi? E quanta sicurezza rimane se il dispositivo che dovrebbe proteggere può rappresentare esso stesso un rischio?

I dispositivi

Arlo Essential Indoor Camera

Arlo Essential Indoor monitora le aree interne con una risoluzione di 2K. Un dettaglio particolarmente piacevole è un copriobiettivo meccanico che si chiude automaticamente quando la telecamera è disattivata o in modalità «casa». Sono inoltre presenti il rilevamento del movimento, l'audio bidirezionale e un allarme integrato.

Top: risoluzione 2K, angolo di visione di 130°, audio bidirezionale, visione notturna
Flop: con cavo (lunghezza del cavo: circa due metri)

Arlo Essential Pan-Tilt Indoor Camera

La versione Pan-Tilt dell'Arlo Essential Indoor è in grado di fare tutto ciò che fa il modello base, ma con movimento. Grazie al meccanismo motorizzato di panoramica e inclinazione, è possibile coprire l'intera stanza, automaticamente o manualmente tramite app. Ideale se un angolo di visione fisso non è sufficiente o se vuoi seguire attivamente i movimenti. Ad esempio, nel caso di persone anziane da assistere, animali domestici o bambini. Altrimenti, è sufficiente anche il modello di base.

Top: come sopra, ma con funzione automatica di panoramica e inclinazione
Flop: con cavo (lunghezza del cavo: circa due metri)

Arlo Essential Pan-Tilt Outdoor Camera

La PTZ Arlo Essential 3 è fatta per l'uso esterno e offre una visione a tutto tondo grazie alla risoluzione 2K e al meccanismo motorizzato di panoramica, inclinazione e zoom. Riconosce persone, veicoli o pacchi, reagisce con luci e sirene e consente l'audio bidirezionale. L'alloggiamento resistente alle intemperie (IP65) garantisce un funzionamento continuo – con sole, vento e pioggia.

Top: robusta e con funzione automatica di panoramica e inclinazione
Flop: con cavo (lunghezza del cavo: circa tre metri)

Arlo Essential 3 XL Outdoor Camera

L'Essential 3 XL è la versione a batteria della telecamera per esterni ed è quindi molto più flessibile in termini di installazione, poiché non è necessario un collegamento alla rete elettrica. Ideale per i luoghi privi di presa di corrente o dove i cavi sarebbero d'intralcio. Non dispone della funzione panoramica e di inclinazione motorizzata per risparmiare energia, ma offre la stessa qualità 2K e il rilevamento intelligente del movimento degli altri modelli. A seconda dell'utilizzo, la batteria dura diversi mesi, fino a un anno nel migliore dei casi, ma molto meno in ambienti affollati.

Top: robusta e alimentata a batteria
Flop: nessuna funzione automatica di panoramica e inclinazione

L'app Arlo: centro di controllo e ostacolo

La Arlo Secure App è il cuore del sistema Arlo. È qui che confluiscono tutti i feed, dove definisco le zone di attività o di privacy, regolo la sensibilità al movimento e specifico quali eventi devono essere visualizzati nel feed. In breve: da qui controllo tutto ciò che la telecamera può fare.

Scusami le foto di repertorio – sicuramente capirai che non voglio pubblicare una diretta del mio appartamento.
Scusami le foto di repertorio – sicuramente capirai che non voglio pubblicare una diretta del mio appartamento.
Fonte: Arlo

La dashboard è pulita e ordinata e l'impostazione delle telecamere è avvenuta senza problemi: scansione del dispositivo vicino, connessione al WiFi, finito. Anche il filtraggio in base agli eventi, ad esempio se la telecamera riconosce una persona, un animale o un pacco, funziona piuttosto bene nel feed.

Ma è qui che inizia il problema: i filtri nel feed non hanno alcun effetto sulle notifiche push del telefono. Ad esempio, se nell'app dico «Mostrami solo le persone nel feed», ricevo comunque ogni singolo evento come notifica push sul mio cellulare, sia che si tratti di un gatto, di un'auto o di un'ombra.

Esistono 23 tipi di eventi possibili e vengono tutti segnalati per impostazione predefinita. Se vuoi modificarlo, il posto migliore per cercare le notifiche push personalizzate è la voce di menu «Notifiche». In questo caso, tuttavia, posso attivare o disattivare solo se voglio ricevere una notifica, non posso, ad esempio, disattivare le notifiche relative agli animali ma lasciare attive quelle relative alle persone.

Lo scopro solo dopo molti clic nell'applicazione. Fino ad arrivare alla gestione dell'abbonamento, per essere precisi. Sì, hai letto bene, gestione dell'abbonamento. Solo lì posso definire per quali eventi ricevo effettivamente una notifica push. Non ha alcun senso. Per un'applicazione che pretende di controllare un sistema di sicurezza professionale, la guida dell'utente è sorprendentemente scarsa.

Mi piace poter filtrare in base agli eventi nel feed. Tuttavia, il fatto che non possa impostare anche le notifiche push qui non ha alcun senso.
Mi piace poter filtrare in base agli eventi nel feed. Tuttavia, il fatto che non possa impostare anche le notifiche push qui non ha alcun senso.
Fonte: Arlo

Un'altra cosa che per me non ha senso è che le impostazioni variano a seconda della telecamera. Con la telecamera per interni, posso attivare la modalità «casa»: l'obiettivo si chiude automaticamente e le notifiche si interrompono. Perfetto per quando ci si trova nell'appartamento. La telecamera esterna, invece, non ha questa modalità: continua a filmare, a segnalare e a inviarmi messaggi, anche quando sono già a casa e posso semplicemente guardare fuori dalla finestra.

La modalità non proprio globale «Sono in casa» si applica quindi solo alle telecamere per interni. Se ti distraggono le notifiche push delle telecamere esterne, devi disattivarle manualmente per ogni telecamera o attivare un silenziamento temporaneo. Che rottura, soprattutto se si utilizzano più dispositivi.

Anche altre funzioni appaiono incomplete. Ad esempio, il riconoscimento delle persone: l'app consente di aggiungere i nomi delle persone riconosciute. In realtà è un'idea intelligente, ma è praticamente inutile. L'app mi avvisa anche dei volti familiari, ad esempio del mio o di quello della mia ragazza. Non è possibile escludere determinate persone dalle notifiche. Allora perché dovrei dare loro un nome? E chi lo sa.

Non ho mai avuto questi quadratini verdi fancy nel mio feed. Forse funziona solo con i pacchi.
Non ho mai avuto questi quadratini verdi fancy nel mio feed. Forse funziona solo con i pacchi.
Fonte: Arlo

Nel complesso, l'app funziona bene nelle sue caratteristiche di base: installazione, live stream, audio bidirezionale – c'è tutto e tutto funziona bene. Ma molte cose che renderebbero più semplice la vita quotidiana sono sparse in diversi sottomenu o semplicemente non sono disponibili. È come se Arlo avesse aggiunto strati su strati di funzioni nel corso degli anni senza ripensare la struttura di base.

E poi c'è la questione dei soldi: chi vuole utilizzare l'intera gamma di funzioni, deve necessariamente sottoscrivere un abbonamento Arlo Secure. Costa 20.99 franchi al mese o 209.90 franchi all'anno. Un prezzo elevato per un sistema che non è nemmeno del tutto intuitivo. Ovviamente l'archiviazione nel cloud, l'analisi dell'intelligenza artificiale e il funzionamento dei server costano, ma a questo prezzo mi aspetto che l'applicazione non sembri un puzzle incompleto.

L'impressione rimane: l'app Arlo può fare molto, ma vuole troppo. È stabile e potente, ma anche sovraccarica, strutturata in modo illogico e incoerente. Se utilizzi solo una telecamera non è grave, mentre combinarne diverse richiede pazienza e nervi saldi.

«Sicurezza» che passa attraverso il WiFi

Parliamo ora dell'elefante nella stanza: quanto è davvero sicura una telecamera di sicurezza permanentemente connessa a internet?

Le telecamere WiFi non possono essere incluse nel concetto di sicurezza domestica così discretamente come il mio gatto si è intrufolato in questa foto.
Le telecamere WiFi non possono essere incluse nel concetto di sicurezza domestica così discretamente come il mio gatto si è intrufolato in questa foto.

Sembra una banalità, ma è il punto debole cruciale di quasi tutte le smart cam: non sono dispositivi isolati, ma parte della tua rete domestica. Trasmettono via WiFi, accedono ai server, memorizzano i dati nel cloud del provider e accedono alle app che vogliono conoscere la tua posizione. In breve, sono mini-computer e quindi potenziali accessi.

Naturalmente, come anche altri produttori, Arlo sottolinea che è tutto criptato. Che nessun estraneo avrebbe accesso. E che sia l'intelligenza artificiale ad analizzare i video al posto delle persone. Questo può essere vero in linea di principio. Gli attacchi diretti a una telecamera via internet sono tecnicamente difficili: di solito l'accesso non avviene direttamente sul dispositivo, ma tramite connessioni server crittografate dal produttore. Tuttavia, non esiste una certezza al 100%. Soprattutto non se il dispositivo è sempre online.

Ricorda sempre che una telecamera di sicurezza non offre solo protezione, ma comporta anche dei rischi. Soprattutto quando è integrata in una rete online.
Ricorda sempre che una telecamera di sicurezza non offre solo protezione, ma comporta anche dei rischi. Soprattutto quando è integrata in una rete online.

Il pericolo maggiore si nasconde comunque nella tua rete. La situazione diventa particolarmente complicata se tutto è collegato alla stessa rete WiFi: telecamera, laptop, NAS, smartphone, TV. Se uno di questi dispositivi viene compromesso, ad esempio attraverso una falla di sicurezza in un altoparlante intelligente o in una vecchia webcam, un aggressore può, nel peggiore dei casi, penetrare ulteriormente nella rete. Allora neanche la migliore crittografia potrà aiutare.

Da qui la regola d'oro: dividi la tua rete.

Concretamente: configura un WiFi separato per gli ospiti o per l'IoT in cui colleghi solo dispositivi come telecamere, smart speaker o televisori. Questa rete è isolata dal resto del tuo WiFi. Anche se qualcuno vi trova un punto debole, il danno è limitato. I router moderni offrono di solito opzioni preconfigurate per questo: due reti, una delle quali è spesso contrassegnata come «WiFi ospite». L'impostazione richiede dieci minuti, ma riduce enormemente il rischio.

Prenditi il tempo necessario per pianificare con cura l'uso delle tue telecamere di sicurezza. Ti assicuro che non è tempo perso.
Prenditi il tempo necessario per pianificare con cura l'uso delle tue telecamere di sicurezza. Ti assicuro che non è tempo perso.

Se durante la configurazione l'applicazione chiede comunque la tua posizione, ad esempio l'indirizzo o codice postale, allora non rivelare più del necessario. È sufficiente un'indicazione approssimativa. Se dovesse verificarsi una fuga di dati presso il produttore, non vuoi che il tuo vero luogo di residenza compaia nei dati. Un indirizzo leggermente falsificato non è paranoia, ma buon senso.

Le telecamere di sicurezza sono pratiche. Tuttavia, non si limitano a filmare, ma inviano anche dati. Ciò significa che dovresti offrire loro la stessa protezione che ti aspetti da loro. E sì, c'è una certa ironia in questo: se vuoi proteggere casa tua con una telecamera di sicurezza, devi prima proteggere la sicurezza della tua telecamera di sicurezza.

Quello che Arlo sa di te – e quello che tu dovresti sapere

E visto che siamo in tema: chiunque porti una telecamera intelligente in casa propria non solo invita un obiettivo, ma anche un raccoglitore di dati. Arlo non fa eccezione. Le telecamere non si limitano a memorizzare i filmati, ma raccolgono un'intera serie di informazioni: il tuo nome, il tuo indirizzo e-mail, il tuo IP e talvolta anche la tua posizione.

Arlo ha effettivamente bisogno della maggior parte di questi elementi per poter offrire il servizio: l'app funziona solo con un account, la telecamera deve essere registrata e se utilizzi un abbonamento per l'archiviazione cloud, i filmati devono essere trasferiti da qualche parte. E sì, Arlo ha bisogno dei dati della carta di credito per saldare l'abbonamento. Fin qui, tutto logico.

Più interessante è la questione di ciò che accade oltre. Ai sensi dell'informativa sulla privacy, Arlo può trattare i dati dell'utente per diverse finalità:

  • Per l'adempimento del contratto: per gestire l'account, archiviare le registrazioni o fornire assistenza.
  • Per la «garanzia della qualità»: le chiamate o le chat di assistenza registrate possono essere analizzate internamente – pseudonimizzate, ma pur sempre con dati reali.
  • Per il marketing e l'analisi: Arlo segmenta gli utenti in base al comportamento, ad esempio quando e quanto spesso si utilizza l'app, al fine di inserire pubblicità mirata o identificare le tendenze.
  • Per scopi legali: in caso di controversia o di richiesta da parte delle autorità, Arlo può divulgare i dati.

L'ultimo punto è particolarmente rilevante: sebbene Arlo faccia parte del gruppo Verisure con sede in Irlanda, lavora a stretto contatto con Arlo Inc. negli Stati Uniti e i dati possono essere trasferiti lì. Secondo Arlo, ciò avviene in conformità alle clausole contrattuali standard dell'UE, il che è legalmente consentito. Ciononostante, negli Stati Uniti la legislazione sulla protezione dei dati è diversa e da utente non hai un controllo assoluto. Soprattutto quando le autorità locali richiedono i dati per «motivi di sicurezza».

Naturalmente, ciò non significa che Arlo possa semplicemente vendere i dati a terzi che perseguono interessi commerciali. Ma i confini tra «non vendere» e «trattare per scopi aziendali» sono spesso fluidi nella pratica e tutt'altro che trasparenti.

Chissà chi, oltre a me, potrebbe guardare le dirette dal mio appartamento con la stessa curiosità del mio gatto.
Chissà chi, oltre a me, potrebbe guardare le dirette dal mio appartamento con la stessa curiosità del mio gatto.

La buona notizia è che hai dei diritti. Puoi cancellare i video e i dati dell'account, limitare l'uso dei dati o opporti al trattamento per scopi di marketing nell'app Arlo nel centro di protezione dei dati. Arlo è tenuta a rispondere a tali richieste entro un mese.

E un altro consiglio: se stai solo testando la telecamera o la stai usando temporaneamente, cancella non solo le clip ma anche il tuo account alla fine, altrimenti i metadati raccolti saranno salvati per un massimo di dodici mesi.

Conclusione: la fiducia non è una funzione

Dal punto di vista tecnico, Arlo offre immagini nitide, connessione stabile, solida lavorazione. Le telecamere fanno esattamente quello che dovrebbero fare: monitorare, riconoscere e reagire. Ma la sensazione di sicurezza finisce lì dove inizia il comando. L'applicazione è potente, ma sovraccarica, a volte illogica e sorprendentemente macchinosa per un sistema di questa fascia di prezzo.

Alla fine, il fattore decisivo non è la qualità della telecamera, ma l'uso consapevole che se ne fa. Chi si prende il tempo necessario per comprendere l'applicazione, per separare correttamente la rete e per prendere sul serio la protezione dei dati, otterrà un sistema potente. Chi invece si limita a installare ed eseguire tutto, rinuncia al controllo. Non solo sulla telecamera, ma anche sui propri dati.

In altre parole: Arlo può rendere casa tua più sicura. Ma la fiducia non è una funzione che puoi semplicemente attivare. Nasce solo quando te ne assumi la responsabilità. Sì, questo può anche significare prendere un modello «stupido» invece di una telecamera intelligente con una linea dati che non fa altro che caricare i dati sul proprio NAS.

Immagine di copertina: Luca Fontana

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Scrivo di tecnologia come se fosse cinema – e di cinema come se fosse la vita reale. Tra bit e blockbuster, cerco le storie che sanno emozionare, non solo far cliccare. E sì – a volte ascolto le colonne sonore più forte di quanto dovrei.


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