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Recensione del Philips OLED805: fantastico, ma troppo Black Crush

Luca Fontana
11.11.2020
Traduzione: Leandra Amato

All'ombra dei giganti, senza fare troppo clamore, Philips produce ottimi televisori OLED. Almeno questo è quello che dicono i nostri lettori. È ora di scoprire se hanno ragione.

Non ho ancora testato un TV Philips. Se ne è accorto anche l'utente tel0852, che ha lasciato questo commento sulla recensione di un TV Google che ho scritto di recente:

L'utente tel0852 ha ragione. Tuttavia, la risposta è no: non c'è un motivo particolare per cui non menziono quasi mai i TV Philips. A parte il fatto che in genere testo prima i televisori che interessano di più ai nostri lettori, almeno secondo il tasso di clic sui prodotti disponibili nel nostro negozio online. Se non sei d'accordo, scrivimi quale TV dovrei testare direttamente nei commenti. Vedrò cosa posso fare.

I TV Sony, TCL e LG ricevono più clic rispetto ai Philips. Almeno per ora. Mi sono reso conto che Philips produce ottimi televisori OLED da uno o due anni.

È arrivato il momento di dare un'occhiata più da vicino al modello 2020.

Prima di iniziare, devo fare un disclaimer per correttezza e trasparenza: il televisore da 55 pollici di cui parlerò in questa recensione mi è stato fornito da Philips. A causa della pandemia l'ho dovuto portare a casa, disimballare e sistemare da solo, perciò non ho avuto molto tempo di chiacchierare con il fornitore. Scusa, Thomas. La prossima volta ti offro caffè e torta.

UHD, HDR e la modalità immagine migliore di sempre

Iniziamo dalle porte.

  • 3x HDMI 2.0b (HDCP 2.3)
  • 3x con ARC, nessuna con eARC
  • Tutti gli ingressi supportano HLG, HDR10, HDR10+, Dolby Vision e Dolby Atmos
  • 1x uscita per Toslink
  • 2x USB 2.0
  • 1x LAN
  • WLAN 802.11ac, 2×2 dual band
  • Modalità a bassa latenza automatica per gamer (ALLM)

OK, il TV non è stato sviluppato intorno alle esigenze dei gamer. Anche con la modalità di gioco attiva, secondo flatpanelhd l'input lag dell'OLED805 non scende sotto i 33,3 millisecondi. Il valore di riferimento per un buon TV da gaming è di circa 20 millisecondi.

Passiamo alla qualità dell'immagine.

Il film del 2018 «Jurassic World - Il regno distrutto» dovrebbe aiutarmi a trarre le prime conclusioni. L'ho visto su così tanti TV che riconosco subito i punti di forza e quelli deboli dell'immagine.

A proposito: parlerò più tardi della tecnologia «Ambilight» di Philips.

Facciamo un confronto con altri marchi. Ad esempio, con il Sony A8: durante il test mi è piaciuta la sua riproduzione naturale dei colori, particolarmente con questa scena.

Questo è il Philips OLED805 a grandezza naturale:

E questo è il Sony A8:

Strano, vero? Nulla in contrario al nero ricco del TV Philips. Fa da contrasto con la riproduzione colori tipica dell'OLED; l'A8 della Sony sembra quasi pallido al confronto. Ma fai attenzione alle zone scure dell'immagine. Vedi quanti dettagli vengono «divorati»?

Non va bene.

Per fortuna, tra le varie modalità immagine preimpostate come «Standard», «Vivid», «Gaming» e «Film» , trovo qualcosa di meglio: «AI». AI di quarta generazione, tra l'altro. Selezionandola, si attiva il «P5 Perfect Picture Engine» di Philips. P5 sta per le cinque P:

  1. Ottimizzazione «perfetta» della sorgente
  2. Contrasti «perfetti»
  3. Colori «perfetti»
  4. Riproduzione dei movimenti «perfetta»
  5. Nitidezza dell'immagine «perfetta»

Tutto perfetto. Ne approfitto per fare i miei complimenti al reparto marketing di Philips per lo slogan particolarmente brillante. Essenzialmente, la modalità AI permette al processore TV di filtrare, be', «the shit out of the source», cioè la robaccia alla fonte.

Nota a margine: la pubblicità di Philips parla di un «contrasto ultranetto» in modalità AI, che ha tanto senso quanto dire che «la carne ha un sapore particolarmente violetto». Bel tentativo, Philips.

Ma torniamo all'AI:

Per fare ancora un confronto con la modalità standard:

Facciamo un confronto con TV di altri marchi.

Il Phiips OLED805 si trova a metà tra la naturalezza del Sony A8 e la riproduzione dei colori pungente dell'LG GX, che ho testato lo scorso agosto. E devo ammettere che mi piace così com'è, anche se potrebbe esserci meno Black Crush.

Un'altra cosa. Mi piace quello che il processore è in grado di fare in modalità AI con la riproduzione dei movimenti, che sono estremamente fluidi. Soprattutto nelle scene d'azione, dai rapidi cambi di scena della telecamera ai movimenti veloci del film. I protagonisti corrono, inciampano e barcollano per scappare dai dinosauri. Ho provato a filmarlo, ma dal video non si vede alcuna differenza. Te ne accorgeresti solo a occhio nudo.

Se però non apprezzi particolarmente il movimento ultra-liscio – ce l'ho con te, amante del cinema vecchia scuola da 24 fotogrammi al secondo – puoi ridurre o eliminare il movimento fluido nelle impostazioni corrispondenti della modalità AI. Puoi farlo con tutte le cinque «P». Ad esempio, puoi sopprimere meno il rumore dell'immagine. Sembra di tornare indietro nel tempo. Ottimo lavoro, Philips.

Passiamo alla prossima scena.

Ho scelto questa scena perché i processori di tutti i TV fanno fatica a elaborare le differenze di luminosità. Un conto è elaborare un'immagine chiara o scura, un altro è lavorare su un'immagine sia chiara che scura contemporaneamente.

L'arancione non è male. Iniziamo bene. Deve essere proprio così in questa scena. Dimenticati dei TV esposti in negozio che cercano di distinguersi dalla concorrenza con valori di contrasto innaturali ed esagerati. Nonostante l'«HDR AI», si perdono comunque alcuni dettagli significativi. Dovrebbero vedersi più detriti, più struttura. Soprattutto nelle formazioni rocciose sul fondo.

In realtà questo commento è altamente pignolo: gli altri produttori riescono a fare molto meglio. Alla fine, rimane sempre una scena difficile da elaborare per qualsiasi processore.

Passiamo alla nostra scena UHD HDR finale.

Per il processore di un TV, le scene di «Guardiani della Galassia Vol. 2» della Marvel devono essere una specie di banchetto: dal mondo mozzafiato, tutto dorato e luccicante del Sovrano al fantastico caleidoscopio di colori del pianeta vivente Ego, c'è praticamente di tutto.

Il Philips OLED805 non è certo timido: il processore elabora i colori più che può e mantiene l'equilibrio tra i toni chiari e quelli scuri in modo sorprendente. Per una volta non si perdono i dettagli: ogni filo d'erba che ricopre la pittoresca superficie del pianeta rosso è incredibilmente nitido, e il sole sullo sfondo rimane ben visibile sull'orizzonte arancio-turchese. Un chiaro esempio di solide gradazioni di luminosità.

Fino ad ora sono estremamente soddisfatto del Philips OLED805, soprattutto in modalità AI. Prima però dovrei capire quanto sia migliore della modalità Standard, ad esempio. Secondo me, Philips dovrebbe consegnare il TV con la modalità AI (anziché quella standard) già impostata.

Upscaling: così si fa

Vediamo fino a che punto il TV è in grado di migliorare contenuti provenienti da fonti inferiori – un processo chiamato upscaling – come Blu-ray o trasmissioni in diretta. Oppure «The Walking Dead»: la serie è stata volutamente girata su pellicola da 16 mm, per creare la sensazione di un mondo post-apocalittico grazie alla granularità antiquata e al rumore dell'immagine.

OK, le prime impressioni sono molto buone. Meglio del Sony A8, ad esempio. Del TV giapponese mi ha colpito soprattutto la naturalezza, ma sono rimasto deluso dall'upscaling. Sotto questo punto di vista, l'LG GX è il mio preferito. Vediamo come si comporta in un confronto con il Philips OLED805.

Ancora una volta, l'OLED805 Philips a grandezza naturale:

Mi piace quello che il processore riesce a fare con lo sfondo: è estremamente luminoso e tende all'azzurro. È la prima volta che vedo una cosa simile. Sui TV degli altri produttori, come puoi vedere nelle foto di seguito, lo sfondo è nero come la pece.

Non sono sicuro se mi piaccia di più o di meno, ma non noto alcun rumore d'immagine. E quasi nessun artefatto. Il volto di Negan è nitido e la barbetta si vede bene, così come le fossette sulla pelle. È così che si fa l'upscaling.

Ora vediamo l'LG GX:

Mi sembra un po' meglio, anche se le differenze sono minime. A parte il tono di colore, ovviamente molto più caldo, più rosso. E questo la dice lunga sul processore del TV Philips. Non ho mai visto un processore raggiungere risultati così simili a quelli dell'LG A9.

Il processore Ultimate A1 di Sony, spesso lodato, non ci si è nemmeno avvicinato:

A differenza di Philips e LG, si vede subito che la sorgente è solo in HD, ovvero 1920 × 1080 pixel. In totale, poco più di 2 milioni di pixel. Il processore aggiunge automaticamente le informazioni sui pixel mancanti. I televisori UHD hanno 3840 × 2160 pixel, quindi parliamo di oltre 8,3 milioni di pixel.

In altre parole, il 75% dell'immagine va elaborato. Philips e LG non hanno praticamente alcun problema con «The Walking Dead». Sony, invece...

Ambilight: non fa per me

Passiamo ad Ambilight, una tecnologia dei TV Philips. In pratica, dei LED apposti sul pannello illuminano la parete dietro al TV in modo che i colori corrispondano all'immagine visualizzata. Sul Philips OLED805 i LED sono montati sui lati e sul bordo superiore.

Ecco cosa succede con un film d'azione come «Guardiani della Galassia Vol. 2»:

Le altre modalità Ambilight invece non le ho capite bene. Ad esempio, dopo che ho attivato la modalità «Sport» non è cambiato assolutamente nulla. Ecco cosa dice Philips a riguardo: «Con Ambilight, vivi l'azione in modo più reale. Scegli il TV migliore per guardare il calcio e mettiti un po' a tuo agio».

Un po'? Uhm, OK.

Alla fine dei conti, c'è una cosa che Ambilight sa fare davvero bene: far schizzare i costi della mia bolletta della luce. Rimane comunque il fatto che – anche se a me non serve – si tratta di una tecnologia unica, che può essere integrata in un sistema Philips Hue esistente.

Suono, Smart TV e porte

Ciò che mi sorprende del Philips OLED805 è la qualità del suono. Non necessariamente a causa dei due altoparlanti da 10 watt, ma per via del woofer supplementare da 30 watt integrato nel pannello. Ha un bel rimbombo e riempie bene la stanza. In questo modo, i suoni molto meno stagnanti o vuoti di quanto temessi inizialmente.

Il massimo dei voti.

Rimango meno colpito dalla funzione Smart TV. Il TV OLED gira su Android TV 9 Pie, esattamente come il Sony A8 e il TLC X10. L'utilizzo è davvero fluido solo sul Sony. Il Philips mi sembra un po' più lento. Non lento quanto il TCL, ma neanche veloce come il Sony. A proposito, il supporto Apple TV dovrebbe essere presto disponibile, nonostante il sistema operativo sia Android. Si tratta però solo di voci non ancora confermate da Philips e TLC.

La versione Philips di Android TV supporta sia Dolby Vision che Dolby Atmos su Netflix e Disney+. Non ho trovato contenuti Dolby Vision su Amazon Prime Video. A quanto pare, infatti, non ce ne sono molti sulla piattaforma. La seconda stagione di «Jack Ryan» ne è un raro esempio. Tuttavia, nel mio caso funziona solo con HDR10. È possibile che l'applicazione Amazon Smart TV di Philips non abbia la licenza per il Dolby Vision.

Conclusione

Finalmente ho testato un televisore OLED Philips. Assenza di porte HDMI 2.1 a parte – essenziali per qualsiasi gamer – potrei riassumerei tutta la recensione in due parole: bello, ma.

Bello: la modalità AI è fantastica, nonostante le esagerazioni da marketing e pubblicità di Philips. Che si tratti di UHD HDR o HD SDR, l'immagine è nitida, chiara e i colori sono brillanti, ma mai innaturali. E i movimenti sono ultrafluidi. In altre parole, un sogno.

Tuttavia, l'effetto Black Crush si presenta un po' troppo spesso – nonostante l'ottimizzazione delle impostazioni – per essere casuale e toglie qualche punto al TV. Quel che è certo è che d'ora in poi terrò sicuramente d'occhio i televisori Philips. L'OLED805 mi è piaciuto. Ti prometto che in futuro vedrai altre recensioni dei TV Philip.

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Scrivo di tecnologia come se fosse cinema – e di cinema come se fosse la vita reale. Tra bit e blockbuster, cerco le storie che sanno emozionare, non solo far cliccare. E sì – a volte ascolto le colonne sonore più forte di quanto dovrei.


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