Test del prodotto

Perché i bambini e le star amano le «Girly» svizzere – e ora piacciono un po’ anche a me

Katja Fischer
10.3.2022
Traduzione: Sanela Dragulovic

I Federer, Madonna e altre superstar le hanno a casa. Volevo assolutamente sapere perché e cosa hanno di così speciale. L'entusiasmo per le bambole «I’m a Girly» era un mistero per me, finché non ho guardato più a fondo.

I loro nomi sono Lucy, Ava o Jamie. Indossano costumi di glitter e tulle, occhiali da sole a forma di cuore, borse rosa confetto e scarpe di vernice. E quando sono al sole, il colore dei loro lunghi e lussureggianti capelli cambia.

Più «girly» non si può. Il nome del prodotto calza a pennello: «I’m a Girly», questo il nome delle bambole – o fashion dolls, per rimanere nel gergo – che molti bambini hanno in casa. Si possono trovare anche in camere di bambini di personaggi famosi: come i Beckham o Madonna. Si sussurra che anche le gemelle di Roger Federer amino queste bambole.

David Beckham ha posato nel 2019 con la figlia Harper e una bambola «Girly».
David Beckham ha posato nel 2019 con la figlia Harper e una bambola «Girly».
Anche le figlie gemelle di Madonna, Estere e Stelle, sono fan delle Fashion Doll svizzere.
Anche le figlie gemelle di Madonna, Estere e Stelle, sono fan delle Fashion Doll svizzere.
Fonte: Instagram

Io, invece, sono scettica. Le «Girly» hanno troppo di tutto: troppo blingbling, troppo tulle, troppo kitsch. Perché le bambole devono cementare gli stereotipi in questo modo in un momento in cui c'è un'intensa discussione sulle identità di genere e sul sessismo? È davvero necessario?

I bambini partecipano al design

Non è necessario, afferma l'inventrice di «Girly», Theresia Le Battistini di Zurigo. Ma a quanto pare è quello che vogliono i bambini: la 42enne fondatrice dell'etichetta fa salire a bordo i suoi piccoli clienti e permette loro di avere voce in capitolo sui prodotti.

Il fatto che le sue bambole siano «esteriormente più femminili» ha più a che fare con la richiesta dei bambini. Il genere non ha alcun un ruolo in questo. Le Battistini ha notato che molti bambini sviluppano una preferenza per il trucco, la moda e i capelli, «sia ragazze che ragazzi».

Trova la co-progettista: i bambini partecipano al processo di creazione delle bambole «Girly».
Trova la co-progettista: i bambini partecipano al processo di creazione delle bambole «Girly».
Nei laboratori creativi possono esprimere i loro desideri e le loro preferenze.
Nei laboratori creativi possono esprimere i loro desideri e le loro preferenze.
Fonte: Instagram

Nei laboratori di tutta Europa, Le Battistini e il suo team arrivano al cuore dei bambini. In piccoli gruppi, i collaboratori e le collaboratrici dagli 8 ai 14 anni disegnano bambole, accessori e vestiti e presentano i loro desideri. Durante la pandemia, gli scambi avvenivano tramite e-mail e social media. «Il bello di lavorare con i bambini è che sono totalmente onesti e ti dicono subito se un prodotto non gli piace e come potresti migliorarlo», dice Le Battistini. «In questo modo, noi produttori, possiamo assicurarci di realizzare solo ciò che piace al nostro pubblico.»

L’ideatrice svizzera delle bambole sottolinea una caratteristica speciale delle «Girly»: a differenza di altre bambole di moda, il suo fisico è mantenuto neutro. Questo è il risultato del diritto di codeterminazione dei bambini.

Benvenute Chloé e Ella

Voglio vederle dal vivo così le ordino. Qualche giorno dopo, quattro occhietti blu acciaio mi fissano da un pacco: Chloé e Ella sono arrivate.

Ciao Chloé: il colore dei capelli della bambola cambia da bianco a viola alla luce del sole.
Ciao Chloé: il colore dei capelli della bambola cambia da bianco a viola alla luce del sole.

«Chloé the cozy glam», questo il nome completo di Chloé, è una bambola a corpo intero fatta di plastica riciclata e viene dalla collezione «I'm a wow». Indossa una tuta intera rosa e vaporosa decorata con paillettes. Le sue scarpe brillano d'argento. Ma soprattutto: sulla confezione viene indicato che i suoi capelli bianco-rosa diventano viola alla luce del sole. La chioma supera il test: dopo una gita in giardino, Chloé torna a casa con un nuovo colore di capelli.

Trovo difficile mettere la bambola in un cassetto dei giocattoli, non è né un bebè né una Barbie: il suo viso sembra quello di un'adolescente, ma è senza trucco. Il suo corpo è normalmente proporzionato, ma senza seno. La pelle è morbida e di alta qualità.

Ella, l'amica di Chloé, invece, non ha un corpo. Ha solo la testa. Ella è della collezione «I’m a stylist» e vuole essere pettinata e decorata con strass. Peccato che non posso staccare i gioielli adesivi in pezzi singoli, ma li posso usare solo come un insieme. I capelli biondi di Ella sono morbidi, possono essere rimossi senza sforzo e sostituiti con un'altra parrucca, che è disponibile come accessorio per circa 30 franchi. Anche il trucco non è incluso. Affinché Ella «stia ferma» per l’acconciatura, la si può attaccare su una superficie grazie a quattro ventose.

Mentre scrivo queste righe, Ella è accanto alla mia tastiera e fissa il mio schermo. A un certo punto mi sento dire ad alta voce: «Ehi Ella, sembri davvero reale!»

Ella è una testa per il trucco e parrucco: i suoi capelli sono intercambiabili, e sul suo viso possono essere incollate delle pietre preziose.
Ella è una testa per il trucco e parrucco: i suoi capelli sono intercambiabili, e sul suo viso possono essere incollate delle pietre preziose.

Bebè fino all’adolescenza

Le sue «Girly» non sono solo «bebè», mi dice sua madre, Theresia Le Battistini. Sono piuttosto un prodotto di tendenza. «Le nostre bambole incarnano le tendenze della moda e delle acconciature di oggi.» Questo permetterebbe loro, come azienda, di coprire un ampio gruppo target e di colmare il divario tra l'essere bambini e gli anni dell'adolescenza. «I bambini più piccoli vedono la bambola come una compagna, una migliore amica, qualcosa da accudire e di cui occuparsi. I bambini più grandi sperimentano invece con abiti e acconciature», dice l’inventrice.

Le Battistini, che ha studiato economia aziendale e ha lavorato come project manager all'UBS, ha avuto l'idea delle bambole durante la sua maternità nel 2014. Si trovava nei negozi di giocattoli e notava che i bebè avevano ancora lo stesso aspetto di quando lei era bambina. Le Battistini ha fatto ricerche, analizzato, visitato fiere e riconosciuto il potenziale. Presto le fu chiaro: mettersi in proprio e lanciare la sua bambola, una bambola contemporanea e moderna.

La zurighese, ex collaboratrice di banca, Theresia Le Battistini, è l'inventrice delle bambole «I’m a girly».
La zurighese, ex collaboratrice di banca, Theresia Le Battistini, è l'inventrice delle bambole «I’m a girly».

Il suo progetto ha avuto successo. Dopo un anno, le «Girly» non solo erano disponibili da Franz Carl Weber, ma anche sugli scaffali del KaDeWe di Berlino e dei grandi magazzini Harrods di Londra. Dal 2020, sono stati aggiunti gli Stati Uniti, l'Asia, la Spagna e l'Italia. Non si conoscono le cifre del fatturato, ma la crescita è impressionante: durante il 2020, l'industria dei giocattoli è cresciuta del 19 percento, secondo il «Tages-Anzeiger» l'azienda di Zurigo è cresciuta del 400 percento e ha venduto oltre 100 000 articoli.

Oggi Le Battistini dirige un team di dieci collaboratori e nel business mondiale delle bambole si piazza con tre linee di prodotti e numerosi accessori. Dall'anno scorso, collabora con una marca di moda upcycling e usa scarti di tessuto dell'industria del fast fashion per i vestiti delle bambole. Inoltre, quest’anno sarà aggiunto alla gamma anche un gioco mobile.

Ma soprattutto: la nativa di Zurigo può contare sul supporto di star internazionali. Pubblicità gratuita, come sottolinea lei. I post di Madonna, dei Beckham o di Chrissy Teigen erano «non pianificati e non pagati». Nel frattempo, altre celebrità avrebbero chiesto loro direttamente dei prodotti, «che poi saremmo ovviamente felici di rendere disponibili».

Il mio verdetto: solo apparenza

Ho avuto modo di conoscere Chloé ed Ella. Anche se solo per poco tempo. Ora possono però tornare da dove sono venute. Le rimetto nella scatola – e allo stesso tempo nella mia lista immaginaria di idee regalo per le mie bambine. Le bambole sono troppo kitsch e vistose per me. Tuttavia, la storia e il concetto dietro le «Girly» mi hanno sorpreso in modo positivo. Non è oro tutto ciò che luccica. Ma a volte lo è, se si guarda dietro la facciata scintillante.

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Mamma di Anna ed Elsa, esperta di aperitivi, fanatica del fitness di gruppo, aspirante ballerina e amante del gossip. Spesso addetta al multitasking e persona che vuole tutto. Talvolta chef del cioccolato e regina del divano.


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