
digitec plays «Shadow of the Tomb Raider»

È di nuovo tempo di saccheggiare tombe e prendersela con farabutti senza nome a colpi di piccozza. No, non stiamo giocando a un crossover tra «Indiana Jones» e «Basic Instinct», bensì al terzo titolo del reboot «Tomb Raider».
Con «Shadow of the Tomb Raider» si conclude la trilogia. Lara diventa definitivamente una Tomb Raider, come ribadisce spesso e volentieri Square Enix. Non è già stato specificato la prima volta? No, diamine. Ancora una volta puoi portare la giovane Lara in luoghi esotici, esplorare templi abbandonati e risolvere un sacco di enigmi originali e a volte molto difficili, raccogliendo nel frattempo ogni sorta di risorsa per forgiare frecce e migliorare la tua attrezzatura – per la terza volta. Che fine ha fatto il mio arco perfettamente attrezzato dell’ultima parte? Dopo tutto non era niente male.
Ci sono meno combattimenti, tuttavia, Lara può ora nascondersi ancora meglio e uccidere i nemici tendendo loro delle imboscate, a volte saltando fuori dai cespugli, altre volte coperta di fango – stile Rambo. Nulla è cambiato nella rappresentazione molto esplicita, neanche quando Lara cade a capofitto in una trappola con lance.

La storia ruota ancora una volta intorno a manufatti rari, all'organizzazione criminale Trinity e all'imminente apocalisse, causata proprio da Lara. Per la prima volta, il gioco tocca anche il dubbio lavoro quotidiano della saccheggiatrice di tombe. Proprio come con Indiana Jones, nessuno si chiede mai perché i cosiddetti archeologi espropriano beni culturali stranieri durante le loro avventure e di solito lasciano i santuari storici in macerie. Nel caso di Lara, questa volta non si tratta solo di danni materiali...
Simon e io abbiamo deciso di intraprendere l’avventura. Nel video sopra (in tedesco) puoi vedere come è andata.


Vado matto per il gaming e i gadget vari, perciò da digitec e Galaxus mi sento come nel paese della cuccagna – solo che, purtroppo, non mi viene regalato nulla. E se non sono indaffarato a svitare e riavvitare il mio PC à la Tim Taylor, per stimolarlo un po' e fargli tirare fuori gli artigli, allora mi trovi in sella del mio velocipede supermolleggiato in cerca di sentieri e adrenalina pura. La mia sete culturale la soddisfo con della cervogia fresca e con le profonde conversazioni che nascono durante le partite più frustranti dell'FC Winterthur.