
Ci facciamo strada attraverso la prima ora di "Doom", la nuova edizione dello sparatutto cult

Più di 20 anni fa, le porte dell'inferno si aprirono e nacque il primo "Doom". Ora è finalmente uscito il tanto atteso sequel. Abbiamo caricato il fucile e ci siamo lanciati nella campagna per giocatore singolo.
L'orrore è tornato. "Doom", la madre di tutti gli sparatutto in prima persona, vuole conoscerlo di nuovo. Il quarto capitolo torna alle sue origini con tanto sangue, violenza e azione intensa. La nostra prova, che seguirà nei prossimi giorni, mostrerà se il reboot è stato un successo. Per capire se la serie ha ancora le carte in regola o se "Call of Duty" e "Halos" le hanno rubato la scena da tempo, abbiamo giocato la prima ora della campagna per giocatore singolo.


Vado matto per il gaming e i gadget vari, perciò da digitec e Galaxus mi sento come nel paese della cuccagna – solo che, purtroppo, non mi viene regalato nulla. E se non sono indaffarato a svitare e riavvitare il mio PC à la Tim Taylor, per stimolarlo un po' e fargli tirare fuori gli artigli, allora mi trovi in sella del mio velocipede supermolleggiato in cerca di sentieri e adrenalina pura. La mia sete culturale la soddisfo con della cervogia fresca e con le profonde conversazioni che nascono durante le partite più frustranti dell'FC Winterthur.